Sorella, mio unico amore

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Ais Quin
view post Posted on 8/11/2010, 18:11




Uscito negli Stati Uniti nel 2008 con il titolo My sister, my love questo romanzo di Joyce Carol Oates è liberamente ispirato alla vicenda di JonBenét Ramsey, piccola reginetta di bellezza per il cui omicidio, avvenuto il 25 dicembre 1996, non è stato ancora individuato un colpevole. Nella finzione a fungere da fulcro alla vicenda non è il mondo patinato e velenoso dei beauty contests per bambini, bensì quello non meno malato e inclemente del pattinaggio sul ghiaccio.

Il protagonista è Skyler Rampike, un ragazzo di dicannove anni che porta sulle spalle il peso di un passato caratterizzato da incomprensioni e sogni infranti a cui va aggiunta la tragica morte dell'unica persona al mondo che amasse e da cui si sentisse amato, sua sorella Edna Louise. Inizialmente considerata di troppo nel disegno di mamma Betsey, convinta di fare il bene di tutti nel far sì che Skyler diventi famoso, la bambina diventa improvvisamente l'unico destinatario di queste attenzioni morbose quando, a seguito di un incidente che lo renderà zoppo, per il fratello si chiudono per sempre le porte della celebrità in abito sportivo. Edna manifesta un'inaspettato talento per il pattinaggio su ghiaccio, la stessa disciplina in cui, ai suoi tempi, si cimentava senza troppo successo anche Betsey che vede in questa coincidenza una ghiotta occasione di rivalsa, un modo per riscrivere a modo suo la storia degli insuccessi che hanno caratterizzato gli anni più importanti della sua vita. Nasce così il mito di Bliss Rampike, il nuovo astro nascente del pattinaggio di figura destinato purtroppo a tramontare molto in fretta e nel modo peggiore. Poco prima che Bliss/Edna compia sei anni, infatti, il suo cadavere viene rinvenuto nel vano caldaia della casa di famiglia.
L'opinione pubblica è sconvolta, ma come sempre in questi casi non si esime dallo sguazzare nell'orrore, fomentandolo a dismisura per il suo unico ed esclusivo diletto. L'ombra del reciproco sospetto si insinua infatti tra Betsey, il marito Bix e lo stesso Skyler per cui inizia un calvario fatto di visite psichiatriche, abuso di psicofarmaci, tossicodipendenza per finire con un vero e proprio confino in un istituto per ragazzi problematici. Gli anni passano, ma le domande restano: chi ha ucciso Bliss e perchè?
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Abbiate pazienza, ma offenderei la vostra intelligenza di lettori se ve lo rivelassi. Inoltre nei libri della Oates quello che sembra il punto di arrivo non lo è quasi mai: è ovvio che leggendo il pensiero va sempre lì, ma è il quadro d'insieme quello che conta.


Commento personale
Con la Oates ho un rapporto un po' tira-e-molla, nel senso che non sempre il suo particolarissimo stile mi sembra adatto alle storie che racconta. Sorella, mio unico amore, tuttavia, è senza dubbio uno dei libri più stronzi, e corrosivi e deliziosamente raccapriccianti che abbia mai avuto l'onore di leggere, il romanzo che gli esitmatori del realismo isterico americano non hanno mai avuto il coraggio di chiedere. La copertina dell'edizione italiana, poi, grondante leziosità da tutti i pori, crea un efficacissimo contrasto con il contenuto del libro:
SPOILER (click to view)
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L'unico suo difetto è il fin troppo evidente richiamo alla Ramsey, a cui la bambina ivi raffigurata assomiglia in maniera decisamente disturbante.

Non è un libro facile, non solo per la tematica trattata ma anche per come è scritto. A seconda dei gusti di ciascuno il fatto che il narratore sia Skyler, con tutto ciò che ne consegue, può essere considerato come un punto a favore o a sfavore della Oates, ma quale che sia il verdetto Sorella, mio unico amore è una lettura che non può lasciare indiffernti; logorante, certo, e nemmeno troppo piacevole visto l'argomento, ma che alla fine ripaga -con gli interessi- il lettore di tutti gli sforzi fatti per arrivare fino alla fine.
 
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