Jack Frusciante è uscito dal gruppo

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Surymae
view post Posted on 12/11/2010, 20:51 by: Surymae




Ci si lamenta spesso di Moccia e i suoi emuli (ma che lo dico a fare, alla maggior parte degli utenti di questo forum? ), e lo trovo giusto, non essendomi piaciuti quei libri. Trovo meno giusto, però, che si diano tutte le colpe a Moccia, quando non è stato il primo ad usare la formula "romanzo di formazione adolescenziale ma anche no". Tra i primi c'è anche Enrico Brizzi; e il libro di cui voglio parlare, Jack Frusciante è uscito dal gruppo, rientra sicuramente tra il "romanzo di formazione adolescenziale ma anche no". Anche perchè è stato pubblicato nel 1994, epoca in cui "Tre metri sopra il cielo" si diffondeva per Roma soltanto grazie a fotocopie. Quindi basta parlare di Moccia e parliamo di Enrico Brizzi e del suo romanzo d'esordio.

Trama
Non c'è. Passiamo al prossimo punto.

Vabbè, scherzavo, anche se è vero che la trama è praticamente esistente. Alex D., il nostro protagonista, ha diciassette anni, vive a Bologna (non a Roma: strano!) e ha una vita assolutamente monotona e normale. Tutto ciò fino a che non legge il libro "Due di due" di Andrea De Carlo: dopo di ciò, il diluvio. Il sistema che fino a poco tempo prima gli era andato benissimo, adesso non più: a suono di punk, nastri magnetici a cui lascia le sue pregne riflessioni sul mondo ( :ancheno: ) e sguardi da duro il nostro decide di cambiare vita. Come se non bastasse, un'altra rivoluzione segue nella sua vita: una rivoluzione chiamata Adelaide, detta Aidi. Va bene che Alex è un duro, ma anche i duri sono capaci di innamorarsi; anche perchè Aidi è dolce, intelligente, sensibile, pura... in una parola, dannatamente Mary Sue. Aidi ricambia, ma un problema si para davanti ai due piccioncini: lei partirà per uno scambio culturale in America e vi resterà per un anno. Di conseguenza, la ragazza non vuole impegnarsi, più che altro per non causare sofferenze al nostro eroe (?). Sofferenze che arriveranno comunque, però, nonostante un'intensa relazione platonica: Aidi ovviamente partirà e nel frattempo uno dei migliori amici di Alex, Martino, si suicida per essere stato trovato in possesso di droga. Alex si impegna quindi a passare un anno senza l'amata, "inutile e triste come la birra senz'alcool" (cit.), ma cercando a tutti i costi di ribadire la propria personalità e di "saltare dal cerchio" che gli altri gli hanno disegnato attorno. Esattamente come John Frusciante (chiamato Jack nel titolo), che ha avuto il coraggio di lasciare i Red Hot Chili Peppers nonostante fossero all'apice della popolarità, e come l'amico Martino. Magari, però, non in maniera così estrema.
SPOILER (click to view)
Alla faccia del "non c'è trama"...


Stile
La cosa peggiore del libro, e sì che c'è l'imbarazzo della scelta. Enrico Brizzi scimmiotta il linguaggio giovanlile ma fallisce clamorosamente nell'intento. E' come un uomo che palpeggia di continuo una donna: essa non è di certo al settimo cielo; e io non lo sono di certo stata nel leggere questo libro, perchè nessun punto di vista fatto bene deve rendersi fastidioso e, a volte, incomprensibile. Inoltre: il punto di vista giovanile e punk non è una buona scusa per sacrificare la punteggiatura. Mai. Mai mai!

Introspezione psicologica
No, aspettate, ho cambiato idea: forse non era lo stile la cosa peggiore del libro, ma l'introspezione psicologica. La prima persona è fatta apposta per veicolare al meglio le sensazioni e i pensieri del personaggio scelto, rendendolo così ben caratterizzato e tridimensionale: di conseguenza, ci vuuole un certo grado di talento, per... per gettarne al vento tutte le potenzialità insite, rendendo il personaggio piatto e impersonale nonostante narri lui stesso la storia. Alex è un protagonista che non fa venire alcuna voglia di immedesimarsi in lui e parteggiare nella sua lotta. Anche perchè, come accennato nella trama, non vengono mai spiegate bene le ragioni che lo portano a ribellarsi contro la società. Anche le grandi riflessioni sul mondo, catalizzate dagli esempi di Martino e John Frusciante non vengono mai approfondite, finendo così per finire sullo sfondo dello sfondo dello sfondo. Buono invece il legame con Aidi, l'unica cosa carina di tutto il libro, anche se, ovviamente, si poteva fare di più.

Conclusione
L'alunno non si applica abbastanza, e non solo in "Jack Frusciante è uscito dal gruppo". Avevo pensato che magari con i libri successivi le capacità di Brizzi sarebbero migliorate, ma in parte mi sbagliavo. In un libro, infatti (l'inattesa piega degli eventi), sembrava essersi scrollato di dosso le incertezze, anche grazie ad un punto di vista più maturo che gli rendeva decisamente più giustizia. Ma nel successivo, "La Nostra Guerra", non solo ritornava agli antichi fasti ( ) ma faceva persino di peggio. E sì che credevo che peggio di "Jack Frusciante è uscito dal gruppo" ci fossero solo i libri di Moccia e co...
 
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