Uomini e topi

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Ais Quin
view post Posted on 11/12/2010, 16:46




CITAZIONE
The best laid schemes o' mice and men
Gang aft a-gley;
And leave us naught but grief and pain
For promised joy.

E' da questi versi si Robert Burns {1759 - 1796} che John Steinback, autore del romanzo, prende ispirazione per il suo Of mice and men, pubblicato a New York nel 1937. Molteplici sono i riferimenti a questa brevissimo libro nella cultura popolare, da Futurama a Lost passando per Spongebob, Friends, South Park e Cold Case.

Trama
Siamo nella California della Depressione. I protagonisti sono George Milton e Lennie Small, due braccianti girovaghi il cui sogno è guadagnare abbastanza denaro da potersi permettere di acquistare una fattoria tutta loro. Lennie è affetto da un non meglio precisato deficit mentale che non gli consente di avere il controllo sulla sua impressionante forza fisica e accetta di buon grado di dipendere da George per le questioni pratiche. E' particolarmente attratto da tutto ciò che è bello e morbido, come ad esempio i conigli per cui sembra avere una vera ossessione. George lo asseconda in tutto e cerca di tenerlo lontano dai guai come meglio può, ben consapevole che per quanti sforzi possa fare ci sarà sempre qualcosa che sfuggirà al suo controllo.
Dopo essere scappati da un allevamento di Weed in cui si accusava Lennie di molestie sessuali su una ragazza i due approdano a un ranch nella città di Soledad. Le condizioni di vita e di lavoro rasentano il disumano, ma George e Lennie sono intenzionati a rimanere lì fino a che non avranno racimolato i cento dollari che servono per coronare il loro sogno. In particolare George è assolutamente categorico a tale proposito, tanto da istruire più volte il compagno su quello che deve e non deve fare. Lennie promette di mettercela tutta affinchè certi incidenti non accadano più; la sua risolutezza viene però messa a repentaglio dalla signora Curley, la giovane e procace moglie del figlio del padrone che passa le sue giornate a tormentare i braccianti per far ingelosire il marito. La sua frustrazione, però, non è frutto di una cattiveria innata bensì dalla delusione che ha provato nel constatare che non avrebbe mai relizzato il suo sogno di diventare una stella del cinema. Incorgaggiata dalla sensibilità di Lennie si confida con lui e gli permette di toccarle i capelli, ma la sua incapacità di gestire la sua forza la spaventa al punto da agitare anche il giovane che, senza volerlo, le rompe il collo. Dopodiché scappa dal ranch per raggiungere il punto dove, in precedenza, aveva concordato con George di recarsi in caso fosse successo qualcosa che li costringesse ad andar via anche da lì.
Quando il corpo viene ritrovato nel fienile accanto a quello di un cucciolo di cane anch'esso col collo spezzato George capisce immediatamente che, ancora una volta, il suo sogno è naufragato. A quel punto si reca da Lennie e, per salvarlo dalla furia di Curley e dei suoi uomini,
SPOILER (click to view)
lo uccide personalmente.


Stile
La prosa di Steinbeck è volutamente disadorna, tetra, brutale, claustrofobica. Non c'è spazio per i fronzoli nè per qualsiasi forma di sentimentalismo, e la traduzione di Cesare Pavese rende giustizia all'orginale lasciandone inalterato il carattere. I detrattori di quest'opera sostengono che, oltre a non succedere niente fin quasi alla fine, questo niente sia stato descritto molto male proprio a causa di questa scarsa ricercabilità stilistica, ma personalmente non sono d'accordo: è proprio questo che lo rende così unico e potente.


Introspezione psicologica
Sbaglia chi pensa che sia sufficiente leggere quanto è fisicamente riportato di pagina in pagina: occorre fare del lavoro supplementare e decifrare anche quello che compare soltanto tra le righe, nelle pieghe dei cuori cauterizzati dei suoi personaggi: il tragico candore di Lennie, l'estrema fragilità di fondo di George, le illusioni del vecchio Candy {che si inserisce quasi prepotentemente nel delirio bucolico dei protagonisti}, la sofferenza di Crooks {bracciante di colore che cela il suo malessere dietro l'ostilità nei confronti dei bianchi}, la cecità di Curley, la maliziosa frustrazione della sua giovane sposa. Il rapporto tra Lennie e George è reso in tutte le sue sfaccettature con impressionanti punte di lirismo, senza censure: Steibeck si limita a dar vita ai suoi personaggi senza giudicarli, lasciando che siano loro a far "succedere" la loro esistenza.


Conclusione
Breve ma intenso.
E stronzo come piace a me
 
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Darksilver91
view post Posted on 12/12/2010, 11:44




Interessante... Potrebbe essere una delle mie letture future *-*

Funfact: Uomini e Topi è il titolo di un albo di Rat-Man XD
 
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Ais Quin
view post Posted on 12/12/2010, 16:18




Sì, penso ti possa piacere :relax:

CITAZIONE
Funfact: Uomini e Topi è il titolo di un albo di Rat-Man

Già
 
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2 replies since 11/12/2010, 16:46   174 views
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