Le vergini suicide

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Ais Quin
view post Posted on 12/11/2010, 17:27




Se solo l'autore, Jeffrey Eugenides, avesse scelto di raccontare questa storia da un punto di vista diverso sarebbe uscito fuori un vero capolavoro. Sfortunatamente Le vergini suicide, con le sue infinite descrizioni dall'utilità peraltro opinabile, la quasi totale mancanza di dialogo e una narrazione da telecronaca, sembra più che altro un polpettone neorealista che strizza l'occhi al più fiacco di Flaubert e dei Balzac.

Trama

Grosse Pointe, Michigan, Anni Settanta. La quiete di questa sonnacchiosa cittadina di provincia viene improvvisamente sconvolta dal suicidio della giovane Cecilia Lisbon, tredici anni, ultima di cinque sorelle. Un anno dopo anche le sorelle superstiti, Therese, Mary, Bonnie e Lux, finiscono per uccidersi. Casa Lisbon viene venduta ad un'ignara coppia di giovani sposi di Boston e i beni della famiglia buttati o anch'essi messi in vendita. 97 di questi -il diario di Cecilia, un rossetto di Lux e altri effetti personali delle ragazze Lisbon- finiscono nelle mani di alcuni ragazzi del luogo, che li utilizzeranno per cercare di ricostruire i fatti.

Stile e punto di vista

La storia delle Lisbon viene raccontata, per l'appunto, dalla prospettiva uno di questi ragazzi, tutti con le loro brave cottarelle nei riguardi di questa o quell'altra sorella. Sono passati vent'anni, ma la natura dei loro sentimenti non è cambiata: ne consegue che costoro, invece che da trentenni-quarantenni, si esprimono come gli adolescenti che erano un tempo, omaggiando il lettore di tutte le seghe, mentali e non, che hanno accumulato su Cecilia e company nel corso degli anni. Questo dà al lettore l'idea che, in realtà, importi loro più del fatto che non sono mai riuscite a farsele piuttosto che di come sono finite, dal momento che la loro triste storia viene narrata con lo stesso tono con cui discorrerrebbero del tempo o dei risultati del football. Ho voluto credere fino all'ultimo che fosse una scelta voluta, poi, sempre dello stesso autore, ho letto Middlesex e ho capito che è semplicemente il suo modo di scrivere {sebbene quest'ultimo sia nettamente più godibile, anche se a parer mio ciò non giustifica il Pulitzer vinto}.

Introspezione psicologica

Ovviamente il ritratto delle sorelle Lisbon che emerge dalla lettura è frammentario e con degli evidenti vizi di forma. A ciò si aggiunge anche il fatto che non tutte le ragazze piacevano allo stesso modo: Lux, di gran lunga la preferita perchè più disinibita, è quella meglio caratterizzata proprio per questo motivo. I signori Lisbon, invece, sono a malapena pervenuti, come tutti gli altri "grandi" che compaiono nella storia. Questo, pur non facendomi piacere perchè mi sarebbe piaciuto saperne di più, lo capisco e lo accetto, anche se continuo a ripetere che si poteva scegliere un punto di vista migliore o potenziare quello scelto.


Conclusione

Non è una sòla totale ma sicuramente Eugenides poteva dare di più. Il che, almeno per me, è ancora peggio che se non mi fosse piaciuto del tutto, perchè significa che il signorino scrive soltanto in modalità risparmio energetico. Caso strano la versione cinematografica ad opera di Sophia Coppola rende più giustizia alla storia che non risente assolutamente della pesantezza e dell'inadeguatezza del punto di vista in essere.
 
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Surymae
view post Posted on 12/11/2010, 20:12




CITAZIONE
Caso strano la versione cinematografica ad opera di Sophia Coppola rende più giustizia alla storia che non risente assolutamente della pesantezza e dell'inadeguatezza del punto di vista in essere.

Quoto. Si dice sempre che il film non è all'altezza del libro, che non rende ugualmente ecc., ma qui è esattamente il contrario...
 
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1 replies since 12/11/2010, 17:27   83 views
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