Bianca come il latte, rossa come il sangue

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Ais Quin
view post Posted on 8/12/2010, 17:12




CITAZIONE
Perché strano a dirsi, ognuno di noi in questa stanza un giorno smetterà di respirare, diventerà freddo e morirà.

Alzi la mano chi ha le scatole piene di questi emuli del professor Keating, di quest'orda di scrittorucoli della domenica che sanno soltanto distorcere, banalizzare, violentare, copiare e citare ciò che altri hanno scritto prima di loro; del buonismo galoppante di cui questi libri sono permeati dalla prima all'ultima pagina, della loro vacuità, della loro pochezza contenutistica e anche grammaticale. Le mani, datemi le mani! Forza, ragazzi, come quando andate in discoteca e l'immancabile dj pirla vi incita a levarle al soffitto a ritmo del solito tunz tunz tunz paraparatunz tunz tunz.

L'imputato del giorno, per così dire, è Alessandro D'Avenia con il suo Bianca come il latte, rossa come il sangue, che ne sancisce l'ingresso non proprio in pompa magna nel mondo della letteratura. E dire che gli elementi per imbastire una bella storia c'erano: amore, vita, sogno, morte. E gioventù, naturalmente. Un libro che si potrebbe quasi scrivere da solo, tanto la trama è pregna di spunti, scorci, prospettive e possibilità; D'Avenia, invece, non fa che rimaneggiare quanto detto, scritto e cantato da personcine molto più ferrate di lui {e in gran parte morte}, annacquando il tutto con frasi da Bacio Perugina made in Taiwan e strizzando l'occhio a Federico Moccia da cui, se non altro, evita di attingere per quanto riguarda gli aspetti più biechi di quel suo stilaccio cinestetico che tutti noi abbiamo imparato a conoscere e, di conseguenza, a evitare. Tipo il razzismo e il sesso scambiato per amore, tanto per dirne un paio. Di tutto il resto, sfortunatamente, ce n'è a bizzeffe.

Trama
Il protagonista è Leo, il classico ragazzetto con l'iPod saldato alle orecchie e il bagaglio standard di Incrollabili Convinzioni Adolescenziali™ riassumibili nell'ormai celebre frase “Questo mondo fa schifo”. E i grandi non capiscono un cazzo, e la scuola non serve a un tubo, e nessuno lo capisce perché è piccolo e nero...le solite cose, insomma. Ah, e naturalmente sono tutti invidiosi di lui, in particolare della sua indomabile chioma attraverso la quale sostiene di parlare { :facepalm: }. Certo, ogni tanto gli ormoni si fanno sentire e la percezione di sé ne risulta inficiata: a volte si sente un cesso che cammina, mentre ci sono giorni in cui
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Zac Efron portrebbe farmi solo da segretario.

Ha due amici, Niko e Silvia, che lo salvano rispettivamente dalla noia {a suon di rutti, partite a calcio e idiotissime prove di coraggio} e dai guai. Va al Liceo Classico perché, per sua ammissione, non sapeva che altro indirizzo fare; i muri della sua scuola hanno due colori, bianco e marrone, proprio
CITAZIONE
come il Cucciolone.

La sua più grande paura? Il bianco, colore che associa al silenzio, alla solitudine e all'ignoto. E alla pelle diafana di Beatrice, una tizia che va alla sua scuola e che non sa neanche della sua esistenza. Leo, però, non si scoraggia e fa di tutto per farsi notare da lei, certo che un giorno la creatura dei suoi sogni aprirà gli occhioni verdi e capirà che sono fatti l'uno per l'altra. Il perché non lo sa neanche lui, ma la cosa non sembra turbarlo minimamente.
Il nostro eore non lo sa, ma due avvenimenti stanno per cambiare il corso della sua altrimenti normale esistenza: il primo è l'arrivo del Sognatore, supplente di storia e filosofia chiaramente affetto dalla Sindrome dell' “Io ti salverò”. Difficile rimanere indifferenti di fronte alla sua Infinita Saggezza™, all'amore e alla dedizione con cui ogni giorno cerca di assolvere alla sua missione di educatore; con lui Leo scopre la prima volta la magia del sogno e in lui si rafforza la convinzione che Beatrice sia il suo destino.
Sfiga!
Eh sì, perché Beatrice ha la leucemia. Incazzato nero col Fato e per niente disposto a rinunciare al suo sogno il nostro eroe arriva perfino a donarle del sangue nonostante sia minorenne. E qui, se permettete, avrei qualcosina da dire.


Ais Quin presenta:
"LA DONAZIONE DI SANGUE PER AUTORI NEGATI"



Come ammette lo stesso D'Avenia nei ringraziamenti la normativa italiana è piuttosto severa al riguardo, ma lui, per “ragioni narrative”, ha deciso di fregarsene. Quindi non solo Leo ha lo stesso gruppo sanguigno di Beatrice, ma se la cava con un permesso firmato dai genitori e un paio di domandine sul suo stile di vita. Certo, all'inizio qualcuno che gli fa ostruzionismo lo trova, ma che volete farci, sono soltanto degli adulti invidiosi del fatto che lui ha un sogno e loro no! Essendo una prima donazione non dovrebbero levargli più di 410cc, che non è poco ma nemmeno il “bel po'” di cui si fa menzione nel libro. Sempre che Leo non pesi meno di 50 kg, cosa che mi sentirei di escludere perché significherebbe che ha meno di 4l di sangue in corpo {soglia sotto la quale non si può assolutamente procedere alla donazione}. Il suo sangue viene descritto come
CITAZIONE
rossoviola e denso.

Posso capire il colore, visto che è venoso, ma se è troppo viscoso di solito la donazione non si porta neanche a termine, figurarsi se lo trasfondono!


Probabilmente per evitare altri malestri D'Avenia evita di scendere nei particolari della malattia di Beatrice, ma commette un altro gravissimo errore permettendo a Leo {ricoverato nel suo stesso ospedale a seguito di un incidente stradale} di girare indisturbato, e soprattutto NON DISINFETTATO, per il reparto di Oncologia come se nulla fosse, accarezzando persino la guancia dell'amata. Ma stiamo scherzando? Anche qui “ragioni narrative”? Nel frattempo l'unica persona a conoscenza del suo dramma è Silvia, dilaniata tra la lealtà nei confronti di Beatrice, di cui è amica, e l'amore per Leo. Niko, invece, viene tenuto deliberatamente fuori perché tanto
CITAZIONE
non capirebbe.

Vero è che è una testa di pigna, ma potresti almeno provarci, no? Il Sognatore e i genitori di Leo, invece, sanno e non sanno, ma naturalmente riescono sempre a dirgli la cosa giusta al momento giusto.
A pagina 172 Beatrice favella per la prima volta, sfoggiando per Leo e Silvia, che sono andati a trovarla a casa sua {dove è tornata a morire dopo che il trapianto, la chemio e le trasfusioni non hanno dato frutti}, un sorriso
CITAZIONE
da far scongelare in un attimo un milione di Bastoncini Findus.

Lui le confessa il suo amore, e lei...quello per Dio.
Che per Leo non esiste perché neppure il T9 lo riconosce.
Però se gli va possono essere amici. E qui D'Avenia dà sfoggio di tutte le sue conoscenze nel campo dei Luoghi Comuni Da Malattia Incurabile™, facendo vomitare alla poveretta tutto lo scibile umano sulla bellezza della vita, l'importanza del godersi ogni attimo eccetera.
Improvvisamente Leo si rende conto dell'inconsistenza del suo sentimento per Beatrice, basato sull'idea che aveva di lei e non sulla persona che è in realtà; una splendida persona, per carità, ma forse, tutto sommato, nel suo destino c'è Silvia.
Problema: Silvia lo ama? Se potesse gliela darebbe immediatamente, ma lui, da vero idiota, ha bisogno di fare
CITAZIONE
undici test di Facebook

per capirlo{ :facepalm: }. Proprio quando ha deciso di aprirle il suo cuore la fanciulla gli rivela di aver intercettato tutti i suoi messaggi a Beatrice per gelosia. E' un'onta che Leo decide di lavare troncando tutti i rapporti con lei e,
SPOILER (click to view)
in seguito alla morte di Beatrice,
col mondo intero. Successivamente ci ripensa perché la gnocca è pur sempre la gnocca; decide inoltre di diventare scrittore {reimparando tutti i congiuntivi che, per essere accettato alle medie, aveva cancellato dall'hard disk della memoria} e di onorare l'ex adorata vivendo per lei la vita che le è stata strappata. E si riappacifica pure con Dio:
CITAZIONE
Se Beatrice gli scrive, [Dio] esiste.

Fine. E meno male.

Introspezione psicologica
Forse che Leo maturi nel corso di questo anno scolastico vissuto pericolosamente? D'Avenia dice di sì, ma il mio pollice punta decisamente verso il basso. Non mi metterò a contestare il finale perché, pensandoci bene, è stato scelto il male minore, ma se una crescita c'è è marginale e del tutto indotta. L'unico personaggio plausibile è Silvia, che trovandosi letteralmente tra incudine e martello è quella che soffre più di tutti; Beatrice, au contraire, è soltanto un enorme spreco. Spezzo una lancia anche in favore di Niko, molto ben riuscito nella sua disarmante superficialità e stendo, invece, un velo pietoso sui genitori di Leo, talmente melensi da far venire il diabete. Per quanto riguarda il Sognatore vi basti sapere che ho pregato fino all'ultimo perché un pianoforte caduto dal cielo gli spaccasse il cranio: è soltanto uno stereotipo antropomorfo, totalmente privo di un effettivo spessore.

Conclusione
Non compratelo, davvero: lo avete già letto, visto e sentito da qualche altra parte. Fatevelo regalare o meglio ancora prendetelo in biblioteca, se proprio non reistete all'impulso alla curiosità.

SPOILER (click to view)
Sono cattivissima e decisamente poco obiettiva, lo so.

A voi
 
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Surymae
view post Posted on 8/12/2010, 20:42




CITAZIONE
altrimenti normale esistenza

Dì pure soporifera. Il mio giudizio è da prendere con le pinze perchè non ho letto il libro, ma così mi sembra. Tanto lo farò presto.

Comunque, vedo che nella recensione manca il paragrafo sullo stile. E' un lapsus freudiano o una semplice dimenticanza? :P
 
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Ais Quin
view post Posted on 9/12/2010, 17:48




CITAZIONE (Surymae @ 8/12/2010, 20:42) 
vedo che nella recensione manca il paragrafo sullo stile. E' un lapsus freudiano o una semplice dimenticanza?

O ancora un mezzuccio da quattro soldi per fomentare il dibattito?



Seriamente: la seconda che hai detto. Non che tra una citazione e un concetto rubacchiato qua e là rimanga molto da giudicare, ma vedrò di ovviare alla mancanza omaggiandoti {e omaggiando chiunque abbia aperto questa pagina per sbaglio o per mera curiosità} di due estrattini.

CITAZIONE
Non ho paura di nulla io. Faccio la prima liceo. Classico. Così hanno voluto i miei. Io non avevo idea. La mamma ha fatto il classico. Papà ha fatto il classico. La nonna è il classico fatta persona. Solo il nostro cane non lo ha fatto.

CITAZIONE
Non ho paura di nulla io.

Tanto piacere. Neppure delle virgole, evidentemente.
Ecco, il libro è scritto tutto a questo modo: punti fermi a raffica, qualche altro sparuto di interpunzione qua e là, concetti dilatati all'inverosimile e battute del piffero come se piovessero. Fai il classico, l'abbiamo capito; ma perchè impiegare otto frasi per dire che non ti piace e che lo fai soltanto perché non sapevi che altro fare quando ne bastava una? Immedesimazione nel personaggio? Sicuramente, ma c'è modo e modo. Leo non è il solo a parlare come Leo, se capite cosa intendo: lo stesso Sognatore, per dire, che pure dovrebbe essere quello dotto, ha una capacità di linguaggio appena appena più evoluta.

CITAZIONE
<< Leo, non hai mangiato nulla, stai male? >> mi chiede mamma, alla quale non si può nascondere niente.
<< Non lo so, non ho fame >> rispondo seccamente.
<< Allora sei innamorato. >>
<< Non lo so. >>
<< Che vuol dire "non lo so"? O lo sei o non lo sei... >>
<< Sono confuso, è come se avessi un puzzle di un milione di pezzi senza l'immagine completa da cui partire. Devo fare tutto da solo. >>
<< Leo, ma la vita è così. La via la costruisci tu strada facendo, con le tue scelte. >>
<< Me se non sai scegliere? >>
<< Cerca di scoprire la verità e scegli. >>
<< E qual è la verità sull'amore? >>
Mamma rimane in silenzio. Lo sapevo, non c'è risposta, niente soluzioni.
<< Devi cercarla tu nel tuo cuore. Le verità più importanti sono nascoste, ma questo non vuol dire che non esistono. Sono solo più difficili da scovare. >>
<< E tu cos'hai scoperto in questi anni, mamma? >>
<< Che l'amore non vuole avere, l'amore vuole soltanto amare .>>

Un dialogo così dovrebbe essere accompagnato da una gestualità particolare, da più pause, da toni di voce particolari; e invece niente, è come leggere da un gobbo.

L'intuito della mamma di Leo viene soltanto raccontato, sia in questo frangente che in tutto il libro. Quella non è una caratteristica personale, è soltanto un luogo comune a cui D'Avenia vuole infondere un significato che non ha o a cui comunque non viene dato il minimo lustro...il primo di una lunga serie concentrata in sole sedici righe. Moltiplicatele per 252 pagine e ditemi un po' cosa salta fuori.
 
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view post Posted on 9/12/2010, 18:43

E' questa la differenza tra me e te: tu cerchi di spaventare la gente, io lo faccio.
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CITAZIONE (Ais Quin @ 8/12/2010, 17:12) 
vi basti sapere che ho pregato fino all'ultimo perché un pianoforte caduto dal cielo gli spaccasse il cranio:

Gli regaliamo una macchina da caffè?

Cooomunque, noto con piacere che di libri orribili ne spuntano sempre di più. Sarà ora di farsi il caminetto a casa?
 
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Ais Quin
view post Posted on 9/12/2010, 18:56




CITAZIONE (Hika @ 9/12/2010, 18:43) 
CITAZIONE (Ais Quin @ 8/12/2010, 17:12) 
vi basti sapere che ho pregato fino all'ultimo perché un pianoforte caduto dal cielo gli spaccasse il cranio:

Gli regaliamo una macchina da caffè?

Non se la merita.

CITAZIONE
Cooomunque, noto con piacere che di libri orribili ne spuntano sempre di più. Sarà ora di farsi il caminetto a casa?

Potrei appaltare lo smaltimento di siffatti rifiuti ai miei vicini del piano di sotto, che ne hanno ben due...
 
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Surymae
view post Posted on 9/12/2010, 20:25




CITAZIONE (Ais Quin @ 9/12/2010, 17:48) 
CITAZIONE (Surymae @ 8/12/2010, 20:42) 
vedo che nella recensione manca il paragrafo sullo stile. E' un lapsus freudiano o una semplice dimenticanza?

O ancora un mezzuccio da quattro soldi per fomentare il dibattito?
Seriamente: la seconda che hai detto. Non che tra una citazione e un concetto rubacchiato qua e là rimanga molto da giudicare, ma vedrò di ovviare alla mancanza omaggiandoti {e omaggiando chiunque abbia aperto questa pagina per sbaglio o per mera curiosità} di due estrattini.

Ora capisco quando si dice che certe domande è meglio che non porsele, perchè sapere la risposta potrebbe essere peggiore che non saperla...

CITAZIONE
Solo il nostro cane non lo ha fatto.

E probabilmente, a giudicare dallo spessore dei personaggi, sarebbe più bravo lui degli umani...

CITAZIONE
Le verità più importanti sono nascoste, ma questo non vuol dire che non esistono.

L'essenziale è invisibile agli occhi! No, aspettate, ho sbagliato libro...
 
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Darksilver91
view post Posted on 10/12/2010, 10:29




Certe robe mi lasciano così... schifata della letteratura contemporanea (soprattutto italiana, dove sembra che lo stile parola-punto-parola sia il predominante a causa dei tagli all'istruzione), dove per trovare un bel libro scritto da un giovane è come cercare un ago nel pagliaio.
E a proposito di caminetti, basta bruciare il pagliaio [cit. Xashoom]
 
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Ais Quin
view post Posted on 10/12/2010, 17:39




CITAZIONE
Solo il nostro cane non lo ha fatto.

E probabilmente, a giudicare dallo spessore dei personaggi, sarebbe più bravo lui degli umani...

Leva pure il probabilmente, almeno nel caso del suo padroncino.

A proposito, il suo nome è Terminator { :facepalm: }. Credevo di aver toccato il fondo con Pepito di Tre metri sopra il cielo.
 
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view post Posted on 10/12/2010, 18:31

E' questa la differenza tra me e te: tu cerchi di spaventare la gente, io lo faccio.
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Moglie, XaDhoom, lo sai perfettamente.
Comunque tranquille, noi siamo messi mooolto male, ma all'estero ci tengono testa XD
 
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8 replies since 8/12/2010, 17:12   255 views
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