Bianca come il latte, rossa come il sangue

« Older   Newer »
  Share  
Ais Quin
view post Posted on 9/12/2010, 17:48 by: Ais Quin




CITAZIONE (Surymae @ 8/12/2010, 20:42) 
vedo che nella recensione manca il paragrafo sullo stile. E' un lapsus freudiano o una semplice dimenticanza?

O ancora un mezzuccio da quattro soldi per fomentare il dibattito?



Seriamente: la seconda che hai detto. Non che tra una citazione e un concetto rubacchiato qua e là rimanga molto da giudicare, ma vedrò di ovviare alla mancanza omaggiandoti {e omaggiando chiunque abbia aperto questa pagina per sbaglio o per mera curiosità} di due estrattini.

CITAZIONE
Non ho paura di nulla io. Faccio la prima liceo. Classico. Così hanno voluto i miei. Io non avevo idea. La mamma ha fatto il classico. Papà ha fatto il classico. La nonna è il classico fatta persona. Solo il nostro cane non lo ha fatto.

CITAZIONE
Non ho paura di nulla io.

Tanto piacere. Neppure delle virgole, evidentemente.
Ecco, il libro è scritto tutto a questo modo: punti fermi a raffica, qualche altro sparuto di interpunzione qua e là, concetti dilatati all'inverosimile e battute del piffero come se piovessero. Fai il classico, l'abbiamo capito; ma perchè impiegare otto frasi per dire che non ti piace e che lo fai soltanto perché non sapevi che altro fare quando ne bastava una? Immedesimazione nel personaggio? Sicuramente, ma c'è modo e modo. Leo non è il solo a parlare come Leo, se capite cosa intendo: lo stesso Sognatore, per dire, che pure dovrebbe essere quello dotto, ha una capacità di linguaggio appena appena più evoluta.

CITAZIONE
<< Leo, non hai mangiato nulla, stai male? >> mi chiede mamma, alla quale non si può nascondere niente.
<< Non lo so, non ho fame >> rispondo seccamente.
<< Allora sei innamorato. >>
<< Non lo so. >>
<< Che vuol dire "non lo so"? O lo sei o non lo sei... >>
<< Sono confuso, è come se avessi un puzzle di un milione di pezzi senza l'immagine completa da cui partire. Devo fare tutto da solo. >>
<< Leo, ma la vita è così. La via la costruisci tu strada facendo, con le tue scelte. >>
<< Me se non sai scegliere? >>
<< Cerca di scoprire la verità e scegli. >>
<< E qual è la verità sull'amore? >>
Mamma rimane in silenzio. Lo sapevo, non c'è risposta, niente soluzioni.
<< Devi cercarla tu nel tuo cuore. Le verità più importanti sono nascoste, ma questo non vuol dire che non esistono. Sono solo più difficili da scovare. >>
<< E tu cos'hai scoperto in questi anni, mamma? >>
<< Che l'amore non vuole avere, l'amore vuole soltanto amare .>>

Un dialogo così dovrebbe essere accompagnato da una gestualità particolare, da più pause, da toni di voce particolari; e invece niente, è come leggere da un gobbo.

L'intuito della mamma di Leo viene soltanto raccontato, sia in questo frangente che in tutto il libro. Quella non è una caratteristica personale, è soltanto un luogo comune a cui D'Avenia vuole infondere un significato che non ha o a cui comunque non viene dato il minimo lustro...il primo di una lunga serie concentrata in sole sedici righe. Moltiplicatele per 252 pagine e ditemi un po' cosa salta fuori.
 
Top
8 replies since 8/12/2010, 17:12   267 views
  Share